Italia Moderna 1945/1975 – Dalla Ricostruzione alla Contestazione

Bruno Munari: Negativo-positivo giallo-rosso

Una mostra a cura di Marco Meneguzzo (Palazzo Buontalenti, via de’ Rossi 7, Pistoia) per la Fondazione Pistoia Musei con una selezione di oltre centocinquanta opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo che affronta, già dal titolo, un problema di indagine critica con l’intenzione di mostrare il complesso tessuto artistico italiano in uno dei periodi di trasformazione del Paese tra i più fecondi. Suddivisa in due “tappe” – Le macerie e la speranza (18 aprile-25 agosto) e Il benessere e la crisi (13 settembre-17 novembre) – la mostra indaga il concetto di modernità nelle sue diverse accezioni: da una parte il senso comune, per cui il “moderno” è ciò che risulta nuovo, veloce, innaturale e lontano dalle consuetudini; dall’altra la Modernità (stavolta con l’iniziale maiuscola) ben precisata storicamente e concettualmente, che si manifesta come un’idea di progetto, includendo in sé la convinzione di poter essere i protagonisti del proprio futuro. Così, la Modernità del XX secolo comprende quel periodo in cui i popoli, le culture, le nazioni, ma anche i singoli individui, vivono sulla base di grandi ideali e grandi valori.

È tra il 1945 e i successivi trent’anni – dopo una guerra che ha lasciato non solo macerie materiali, ma anche culturali – che l’Italia cambia i comportamenti sociali, modernizzandosi visibilmente e affrontando, dopo la straordinaria anticipazione del Futurismo, il problema della Modernità. Nella prima parte della mostra, Le macerie e la speranza, si affronta il periodo dal ’45 al ’60. Attraverso le opere di artisti tra i quali Enrico Baj, Mario Nigro, Giulio Turcato, Renato Guttuso e Antonio Recalcati, si ripercorre la fase subito successiva alla guerra, in cui si sente il bisogno di trovare nuovi modelli cui appellarsi, per esprimere quell’ansia di rinnovamento che percorre tutto il mondo.

Gli anni Cinquanta sono invece caratterizzati su scala planetaria da quello che in Italia è noto come l’Informale, alfabeto visivo che utilizza solo elementi basilari, primari, come il segno, il gesto, la materia. Come esprimere su una tela un senso di ribellione meglio che con un gesto ampio, veloce, carico di colore?

Andando oltre la mera scelta cronologica degli artisti – tra cui Carla Accardi, Afro, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Bruno Munari, Emilio Vedova e Giuseppe Capogrossi – e la loro suddivisione per movimenti, la mostra arriva a chiedersi se esista una sorta di continuum in grado di identificare una cultura unitaria, presupponendo quindi un vero e proprio modello italiano. La risposta, inevitabilmente, non è scontata.


PARTE PRIMA Le macerie e la speranza, 18 aprile – 25 agosto 2019
PARTE SECONDA Il benessere e la crisi, 13 settembre – 17 novembre 2019

Orari

Tutti i giorni dalle ore 10 alle 18. Chiuso il mercoledì.
La biglietteria chiude alle ore 17.30.
0573 974266 – [email protected]

Biglietteria

intero € 10 ridotto € 7
BIGLIETTO CUMULATIVO PER LE TRE SEDI DI FONDAZIONE PISTOIA MUSEI, COMPRESE LE MOSTRE € 15

RIDOTTO
Iscritti FAI, Soci COOP, Abbonati e possessori di biglietti regionali Trenitalia, Soci Touring Club, Soci ICOM e ICOMOS (con tessera), Soci ACI, Iscritti il Funaro Centro Culturale di Pistoia, Abbonati Associazione Teatrale Pistoiese, Abbonati Stagione Sinfonica Promusica di Pistoia, Abbonati Stagione Musica da Camera Promusica di Pistoia, Studenti, Over65, Under18, Gruppi scolastici, Soci UNESCO, Soci ANISA – Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte e insegnanti d’Arte e di Storia dell’Arte (con documento d’identità), Giornalisti (con tessera stampa valida per l’anno in corso), Persone con disabilità.

GRATUITO
Bambini fino a 6 anni, Accompagnatore disabili, Giornalisti (previo accredito via mail almeno due giorni prima della visita scrivendo a [email protected]) Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Studenti Liceo Artistico Statale “P. Petrocchi” di Pistoia, Guide autorizzate.


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