I folli letterari

LocandinaSabato 14 novembre, alle 18, presso la libreria indipendente Les Bouquinistes, via dei Cancellieri, 5 a Pistoia, in occasione della sua pubblicazione, lo scrittore Paolo Albani conversa con Jacopo Narros, curatore e traduttore della prima edizione italiana della Bibliografia dei folli di Charles Nodier, edito nella collana di ebook Note Azzurre di Quodlibet. ​​Ci sono generi letterari all’apparenza freddi che possono risvegliare nel lettore un piacere del testo assimilabile a quello di un romanzo, di una narrazione ricca di personaggi, trame, aneddoti e divagazioni. Questo è quello che succede a chi apre la Bibliografia dei folli di Charles Nodier (1780-1844), scrittore romantico importante sebbene non proprio conosciutissimo, che in questo veloce testo del 1835 passa in rassegna una lista di scrittori quasi dimenticati, tra i quali spuntano i più famosi Francesco Colonna, autore dell’Hypnerotomachia Poliphili, e Cyrano de Bergerac. Nodier chiama per primo questi scrittori «folli letterari»: sono autori mattoidi che riempiono libri e libri di almanaccamenti spesso fuori luogo e deliranti, e che nonostante la sicurezza della propria genialità finiscono in fondo ad archivi e biblioteche eludendo ogni sogno di gloria. In questa Bibliografia dei folli si passa in mezzo a idiomi oscuri creati da semi-analfabeti, processi dell’Inquisizione, cataloghi di oggetti (libri, candelabri, abiti in frisetto nero…), eresie quantomeno divertenti, tutta un’accozzaglia di dettagli biografici, particolarità bibliografiche e frecciate critiche (per esempio a Voltaire) che fanno di questa Bibliografia un racconto sulle stranezze umane. La fortuna di questo testo, finora inedito in italiano, è stata soprattutto postuma: qui guardava Raymond Queneau mentre lavorava a un libro sui «folli letterari» francesi del XIX secolo, e qui guardavano quelli che, come lui e dopo di lui, come ha scritto, sono andati a caccia di «fantasmi che resuscitano, larve che reclamano il loro posto nel Pantheon delle piccole e grandi glorie, ipersconosciuti che pretendono la paramisconoscenza, paramisconosciuti che sfilano a loro volta sulla scena delle Follie Celebri, bacucchi e dementi che mendicano la loro riabilitazione, ingenui e ignoranti che lasciano le loro candidature postume alle varie accademie».


Jacopo Narros (1990) ha scritto Il Senzaventre (Tapirulan, Cremona 2013) e testi per le edizioni FUOCOfuochino. Ha collaborato ad alcune riviste, come Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non (Quodlibet), La vita scolastica (Giunti) e altre, e al Repertorio dei matti della città di Milano (Marcos y Marcos, Milano 2015), a cura di Paolo Nori. Ha curato e tradotto la Bibliografia dei folli di Charles Nodier (Quodlibet, Macerata 2015).

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