Yves Montand – Un italiano a Parigi

Schermata-1Il teatro Yves Montand di Monsummano ha inaugurato la sua stagione con uno spettacolo su… Yves Montand! A portarlo in scena, Gennaro Cannavacciuolo che ha ripercorso la vita del cantante e attore monsummanese, ma parigino di adozione. Yves Montand – Un italien à Paris è infatti l’omaggio ad un divo la cui fama ha attraversato mezzo secolo incontrando i favori delle donne più belle del suo tempo (da Edith Piaf a Simone Signoret fino a Marilyn Monroe), avvicinando a quattr’occhi statisti del calibro di Nikita Krusciov e arrivando persino alle soglie dell’Eliseo, se solo avesse deciso di candidarsi (i sondaggi lo davano al 50%). Un uomo di grande talento e fascino che, emigrato giovanissimo a Marsiglia, scalò uno dopo l’altro i più prestigiosi palcoscenici giungendo a Parigi e conquistando infine anche Broadway. Montand si trovava a suo agio a teatro, come sul set del cinema o cantando pezzi rimasti nella memoria collettiva. Proprio questo ultimo aspetto è stato privilegiato da Cannavacciulo che imposta lo spettacolo come una ricostruzione della vita di Ivo Livi attraverso le sue canzoni più celebri, eseguite in scena da una jazz band di tutto rispetto composta da Dario Perini (pianoforte), Andrea Tardioli (clarino-sax), Flavia Ostini (contrabbasso) e Antonio Donatone (batteria). La voce è ovviamente quella di Cannavacciuolo che interpreta con passione un autore a cui è molto legato. Il confronto con l’originale sarebbe ingiusto, perchè non di una gara di emulazione si tratta, bensì di un omaggio in forma artistica. A tal proposito, va sottolineata la volontà di scegliere come forma narrativa quella che fu più cara allo stesso Montand: il recital. Se un appunto si può fare alla piéce, però, è quello di non riuscire a decollare totalmente, di non scaldare fino in fondo i cuori. Forse proprio a causa di una narrazione che, a differenza del teatro di prosa, non permette di raggiungere col pathos l’emotività dello spettatore, ma ricostruisce in modo “leggero” e didascalico una vita, per quanto affascinante. I quadretti che si susseguono, tra un brano musicale e l’altro, rimangono note biografiche troppo tiepide a cui va comunque il merito di tener vivo il ricordo di un italiano che l’ironia della storia tolse dalla provincia toscana per farlo assurgere alle vette dello star system mondiale.


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