Le meccaniche fantastiche di Franco Balleri

DSCN3331Nell’ambito della festa storica di Badia a Pacciana, sono visitabili fino al 14 settembre alcune interessanti mostre di artisti locali. Nelle stanze sopra l’antico chiostro dell’abbazia, espone, tra gli altri, Franco Balleri, geniale pittore ma soprattutto costruttore di macchinari in legno. Questi ultimi si dividono fra installazioni statiche, in cui sembrano prendere forma tridimensionale le figure dei suoi quadri, e quelle dinamiche che, attraverso complessi meccanismi, danno vita a originali “motori senza carburante”. L’idea di Balleri è quella di progettare motori che possano essere azionati da forze minime poi moltiplicate dall’azione di pistoni e pulegge. “Io non sono un ingegnere” afferma Balleri “ma mi piacerebbe se in futuro qualche tecnico meccanico potesse prendere ispirazione dai miei macchinari per realizzare dei veri motori, utilizzando materiali idonei e tenendo conto delle leggi fisiche implicate”. La sua arte si posiziona quindi al confine tra l’artigianato del legno, usando pezzi di scarto di falegnameria appena sgrossati e rimodellati, la scultura e appunto l’ingegneria sognante. I macchinari dinamici, per questioni di spazio, non sono presenti alla mostra di Badia ma sono visionabili attraverso il catalogo fotografico. Alcuni raggiungono infatti anche i due metri di altezza. La loro articolata e armonica struttura ricorda, per certi versi, i tentativi fatti nel passato per costruire congegni capaci di riprodurre il moto perpetuo, visionari tentativi di dare sostanza a un’utopia. Balleri non ha questa ambizione, ma sempre di lavori con concreti studi meccanici si tratta. “Parto sempre da un disegno geometrico, ma poi devo staccarmi dal foglio che mi porta a concepire congegni difficilmente realizzabili nella pratica, spostandomi alla concreta realizzazione tramite il legno e le corde”, afferma Balleri.

Alla mostra sono invece presenti sia le costruzioni in legno che riproducono, stilizzate e “frammentate” nelle loro componenti essenziali, figure di animali, uomini, volti di donna e oggetti. Il tema è sempre quello della macchina cui, in ultima istanza, secondo Balleri si può ridurre ogni essere. Infine, nei quadri troviamo la stessa tematica ma con l’aggiunta di azzeccatissimi accostamenti cromatici che richiamano tratti cubisti e surrealisti.

Parlando con l’artista, la cosa che sorprende è la totale assenza di esibizionismo o ambizione, quasi il disinteresse verso l’esporre e far emergere le sue opere. Il suo solo amore è l’arte, che sgorga incontrollabile e a cui non si può non rispondere partorendo le varie opere, come fosse impossibile resistere. Esporre, essere recensito o entrare nei cataloghi a Balleri non importa, dimostrando in questo la sua natura di vero artista votato esclusivamente alle sue creazioni.

Personalmente, però, penso sia davvero un peccato non dare risalto ad artisti del genere, magari facendoli esporre in gallerie di arte moderna della nostra provincia, come il MOCA di Montecatini, il MAC’N di Monsummano o anche le vetrine della Biblioteca San Giorgio, per dare a tutti la possibilità di conoscerli ed ammirarli. Gli addetti del settore ne tengano conto.

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