La stagione della Falconeria di Boldini

Sabato 9 settembre alle ore 17.30, presso i Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo a Pistoia, prenderà il via la mostra “Giovanni Boldini. La stagione della Falconiera”, a cura di Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella. L’evento ha lo scopo di riportare alla luce lo straordinario momento creativo vissuto in Toscana dal maestro ferrarese in epoca giovanile, e il titolo prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer. Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi. La mostra resterà visitabile fino al 6 gennaio 2018. Questo ciclo di pitture murali rappresenta un unicum non solo per quanto riguarda la produzione artistica del grande pittore ferrarese, ma in generale della corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo trasferimento a Parigi (1871), dove era destinato a diventare il più importante ritrattista internazionale e icona stessa della Belle Époque. La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini, giovane vedova nonché prima biografa del maestro. Alla fine degli anni Trenta del Novecento, la Cardona vagava per la Toscana per ritrovare un ciclo di pitture murali al quale Giovanni Boldini aveva lavorato in epoca giovanile, in una città di cui il ferrarese non ricordava il nome, ma che iniziava sicuramente con la lettera “P”. Emilia giunse, sulla scia di vaghe voci raccolte strada facendo, a Villa La Falconiera e dopo averla ispezionata, in procinto di andarsene venne attratta da una rimessa di attrezzi agricoli che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate inglese Isabella Falconer, proprietaria della dimora negli anni Sessanta dell’Ottocento e interamente decorata dal giovane Boldini all’età di 25 anni. La vedova decise di acquistare la proprietà nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, ivi stabilendo la propria dimora. La conoscenza di questo importante ciclo pittorico è stata tuttavia graduale, solo dopo il distacco dai muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è divenuto oggetto di studi ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico. Per informazioni si può telefonare al numero 0573 369275

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