La famiglia campione

la famiglia campione gli omini (1)«Ma te ci pensi, se anche Derrick era una SS… quanti ce n’è?»
Di battute spiazzanti come questa, è infarcito lo spettacolo La famiglia campione, portato in scena sabato scorso al teatro Francini di Casalguidi da Gli Omini. Recentemente, avevamo ammirato la giovane compagnia montalese al Bolognini con Ci scusiamo per il disagio e ora, con questa pièce, ci immergono nelle dinamiche scompigliate e surreali di una famiglia numerosa e generazionalmente variegata: dai nonni acciaccati e bigotti, ai figli mai cresciuti davvero, ai nipoti affetti da nevrosi da smaltire nel bagno di casa o a Dubai. Sono solo tre, Gli Omini, ma sembrano dieci nel loro intercambiare personaggi uno dopo l’altro, incrociando storie e stili diversi, tutti tenute insieme da un semplice golfino (bravissima, su tutti, Francesca Sarteanesi, capace, tra l’altro, di tenere il suo ghigno arcigno anche quando il pubblico ride ad un metro). Il risultato è una famiglia allargata che sembra troppo “strana” per essere vera, e invece è il risultato di un’indagine sul campo che, con scrupolo sociologico, la compagnia ha portato avanti sul territorio fiorentino. Perché il teatro, alla fine, è sempre uno specchio di ciò che siamo, anche se è rappresentato là, sopra un palco, e sembra lontano, diverso, staccato da noi, che ci sentiamo “normali” ed esclusi dalle follie messe in scena. Il risultato è un fondo di inquietudine, condito da tante risate, che però scoppiano a macchia di leopardo fra il pubblico, segno che non tutti vengono colpiti e affondati dagli stessi siluri, ognuno reagisce in modo diverso alle sollecitazioni profonde, forse sentendosi tirato in causa da questa o quella freddura. In fondo, quante donne hanno un marito tanto romantico da portarle a fare una gita per ammirare una frana? Forse più di quante non siano disposte ad ammetterlo…


Segui La MELA Pistoia su
TELEGRAM TWITTER facebook

Per sostenere il blog
fai una donazione con Paypal,
acquista un libro,
clicca sui banner pubblicitari
o condividi l’articolo.

Print Friendly, PDF & Email
Precedente PoesiaArteMusica ad Agliana Successivo I bambini di Nagasaki - al CRAL

Lascia un commento