La cultura in Regione (2) – Filippo Altobelli, Democrazia Diretta

drSi avvicinano le elezioni regionali. Nonostante la pessima legge elettorale toscana che riduce la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Consiglio Regionale (le preferenze indicate sulla scheda “passano” solo dopo il listino bloccato deciso dai partiti, senza contare soglie di sbarramento e premi di maggioranza che falsano la volontà popolare), nonostante questo, proviamo a chiedere ad alcuni candidati di diverse liste della circoscrizione pistoiese cosa ne pensano dell’attuale stato della cultura nella nostra regione e cosa farebbero se venissero eletti. Dopo Alessio Biagiotti (M5S) è la volta di Filippo Altobelli, candidato di Democrazia Diretta.

Cosa pensi dello stato attuale delle politiche culturali sul nostro territorio?

fCredo che le politiche culturali del nostro territorio e non solo, siano molto lontane da come dovrebbero essere veramente, si capisce che l’intento delle istituzioni a tutti i livelli non sia quello di tutelare ed incrementare la cultura, ma bensì di contrapporsi ad essa in tutte le sue forme, perché un popolo ignorante è meglio controllabile. Una buona parte delle persone con cariche istituzionali, i suoi dirigenti i mass media ecc., stanno lavorando per far sì che la cultura rimanga limitata o  tentano di distorcerla per omologare il pensiero delle masse, essendo questi, compiacenti di un sistema fallato e corrotto, dove si prendono decisioni solo a favore di lobby, multinazionali e banchieri. In questa situazione, anche molti dei nostri politici che ricoprono un ruolo fondamentale, invece di svolgere una funzione di tutela del cittadino, per meri  tornaconti personali, mettono in atto un piano criminoso ben più ampio. La scelta di limitare la cultura diventa quindi uno dei mezzi per arrivare al loro fine ultimo e cioè, di renderci schiavi, e non manca molto, vedendo lo stato della situazione attuale. Vi voglio far presente che stiamo vivendo lo smantellamento della nostra Costituzione, che viene calpestata tutti i giorni da personaggi non eletti, illegittimi ed incostituzionali.

Cosa ti impegni a fare, in ambito culturale, nel caso venissi eletto?

Ci sono un sacco di idee che si possono attuare facilmente. Sicuramente farei di tutto per divulgare l’informazione, con dibattiti, convegni, collaborazioni con esperti, scuole, università e chiunque voglia spartire il suo sapere e le sue conoscenze con e per il bene della collettività. Poi, in base alle esigenze dei cittadini e del territorio, creare luoghi e sedi atte utilizzando per esempio immobili dismessi che tutti i comuni hanno. Questi, in sinergia con amministrazioni e  cittadini, possono essere impiegati e rivalorizzati per fare incontri costruttivi, per trovare soluzioni alle varie problematiche delle città, laboratori artigianali, d’arte, di lettura, scrittura, poesia, musica e tutto quello che può offrire la cultura in tutte le sue sfaccettature. Infinite sono le soluzioni e le possibilità.

I programmi di tutti i partiti sono pieni di buoni propositi, ma viviamo in un paese in cui le scuole crollano e non ci sono soldi per un piano di riassetto dell’edilizia scolastica (i 3,5 miliardi di euro promessi da Renzi per il Piano Scuola sono scomparsi dal DEF recentemente presentato…). E questo è solo un esempio della crisi del settore “cultura”. Come si conciliano le esigenze di bilancio (spesso imposte da vincoli europei e patti di stabilità vari) con le necessità sociali?

Bella domanda. Imposte, hai detto bene, e da personaggi che non ne hanno titolo alcuno. I trattati europei sono tutti incostituzionali, come la BCE ed il Parlamento Europeo anch’essi illegittimi. Grazie alla collaborazione di alcuni politicanti di bassa  taratura, hanno preso accordi a partire dai trattati di Maastricht per attuare questo piano criminoso studiato a tavolino, dove si prevedeva, tra l’altro, che il nostro stato dovesse tassare più di  di quanto reinmettesse nella nostra economia, concetto assurdo oserei dire. Con la cessione della nostra sovranità monetaria, e con il divorzio a partire dal 1982 tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro, si decise in un modo poco ortodosso che la stessa non avrebbe più ricomprato il nostro debito e quindi siamo andati sempre più incontro allo smantellamento del nostro paese. Oltretutto, Renzi (oltre a non essere credibile e compiacente dei poteri forti) mente sapendo di mentire e sopratutto non ha a cuore il bene della nostra società. Non tutti sanno che le tasse non servono per pagare i servizi, quindi neanche quello sull’istruzione e sulla cultura, ma servono da termometro per mantenere l’equilibrio della moneta nella propria economia reale, evitando così deflazione ed inflazione. Questo per far capire che una nazione che non ha ceduto la propria sovranità monetaria può creare moneta dal nulla ed immetterla in modo autonomo nella propria economia, per creare infrastrutture, ospedali, servizi, ricchezza e benessere per il proprio popolo senza dover pagare con la sofferenza delle persone un debito truffa che in questa maniera non si estinguerà mai. E’ come se una persona volesse tirarsi su con le braccia  stando in piedi dentro un secchio, non si può.

Proprio per le scarse risorse destinabili a questo settore, molte manifestazioni culturali sono rese possibili solo grazie a sponsor privati, fondazioni bancarie in primis. Cosa ne pensi di questa “formula”? E’ un bene o un male necessario?

Come già spiegato nella domanda precedente, sono tutte soluzioni o decisioni palliative, che comunque non servono a niente. Dove si è mai visto che in un paese sviluppato  ed all’avanguardia si debba ricorrere a finanziamenti privati per incentivare la cultura? Le banche poi, quelle che ti porgono l’ombrello solo quando è bel tempo, per poi ritirarlo appena inizia a piovere, questo è vergognoso. Se ne dovrebbero occupare lo stato e le istituzioni, su questo ci sono pochi dubbi. Formula da non prendere neanche in considerazione secondo mio parere. Se lo stato volesse, avrebbe tutti gli strumenti, ma le cose bisogna volerle per farle, altro che male necessario. “Bisogna cambiare modo di pensare per poter cambiare il mondo”


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